Domenica 31 gennaio 2016 il Vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol ha incontrato la comunità dei fedeli di Vicenza legati al Rito Romano antico. Per l’occasione la prestigiosa e pluripremiata formazione corale di Malo, i Cantori di Santomio, diretta dal M° Nicola Sella, ha prestato servizio alla Messa delle 17. Sono stati eseguiti la Missa “Jam Christus astra ascenderat” di Giovanni Pierluigi da Palestrina e il Proprio gregoriano della Domenica di Sexagesima “Exurge, quare obdormis”.
Di seguito è possibile leggere il saluto che i fedeli legati al Rito antico hanno reso al Vescovo.
Per una puntuale formazione in vista dell’incontro, don Pierangelo ha voluto divulgare ai fedeli i seguenti testi.
Dalla lettera di mons. Pizziol “LO SPIRITO DEL SIGNORE MI HA INVIATO…”
… perché la mia visita possa essere un segno di Gesù buon Pastore che viene a visitare, consolare ed incoraggiare il suo popolo, è bene avere alcune attenzioni, pur senza rinunciare alle legittime manifestazioni di gioia per la presenza del Vescovo.
– La visita vuole, anzitutto, avere un carattere “sinodale”, per richiamare che solo nella comunione viviamo ed edifichiamo la Chiesa. Per questo mi avvarrò della collaborazione di alcune persone (convisitatori), che aiuteranno le comunità nella valutazione di alcuni aspetti:
* la vita pastorale;
* i luoghi di culto;
* gli archivi e le biblioteche parrocchiali;
* i beni culturali e le strutture;
* gli aspetti economici – finanziari.
– Una sinodalità che si esprimerà però anche nel più vasto coinvolgimento possibile della comunità, sia nella preparazione che nello svolgimento della visita, per risvegliare in tutti il senso della corresponsabilità in ordine all’annuncio del Vangelo e alla comunione ecclesiale.
– La visita, inoltre, dovrà avere un carattere familiare, riconoscendo nella persona del Vescovo un fratello nella fede, chiamato dal Signore a farsi servo della Chiesa a lui affidata. Per questo motivo occorrerà privilegiare le
opportunità di incontro, ascolto e scambio reciproco, evitando ogni forma di fretta, di esteriorità e di ostentazione.
– Sarà improntata a chiarezza e franchezza, rendendo grazie al Signore per tutto il bene che non si stanca di compiere, e riconoscendo con sincerità i limiti a cui porre rimedio. E’ bene perciò che si svolga facilitando un incontro con comunità vere, reali, concrete e non formali.
– La Visita troverà, infine, nella celebrazione eucaristica nel Giorno del Signore, che presiederò in ogni parrocchia, il suo culmine e il suo cuore pulsante, segno della comunione con tutte le comunità della Chiesa locale ed universale, fonte e culmine della vita e della missione di ogni cristiano.
Il tutto dovrà essere fatto con semplicità, spontaneità e sobrietà, in modo da farmi conoscere la vita quotidiana e ordinaria della comunità, cercando le vie più opportune per un rinnovato slancio di fedeltà al Signore e un più coraggioso
impegno di annuncio del Vangelo.
Il ministero del VESCOVO secondo la DOTTRINA CATTOLICA
Perché Cristo ha istituito la gerarchia ecclesiastica?
Cristo ha istituito la gerarchia ecclesiastica con la missione di pascere il popolo di Dio nel suo nome, e per questo le ha dato autorità. Essa è formata dai ministri sacri: Vescovi, presbiteri, diaconi. Grazie al Sacramento dell’Ordine, i Vescovi e i presbiteri agiscono, nell’esercizio del loro ministero, in nome e in persona di Cristo capo; i diaconi servono il popolo di Dio nella diaconia (servizio) della parola, della liturgia, della carità.
Come i Vescovi attuano la loro missione di insegnare?
I Vescovi, in comunione con il Papa, hanno il dovere di annunziare a tutti fedelmente e con autorità il Vangelo, quali testimoni autentici della fede apostolica, rivestiti dell’autorità di Cristo. Mediante il senso soprannaturale della fede, il Popolo di Dio aderisce indefettibilmente alla fede, sotto la guida del Magistero vivente della Chiesa.
Come i Vescovi esercitano il ministero di santificare?
I Vescovi santificano la Chiesa dispensando la grazia di Cristo con il ministero della parola e dei sacramenti, in particolare dell’Eucaristia, e anche con la loro preghiera, il loro esempio e il loro lavoro.
Come i Vescovi esercitano la funzione di governare?
Ogni Vescovo, in quanto membro del collegio episcopale, porta collegialmente la sollecitudine per tutte le Chiese particolari e per tutta la Chiesa insieme con gli altri Vescovi uniti al Papa. Il Vescovo, cui viene affidata una Chiesa particolare, la governa con l’autorità della sacra Potestà propria, ordinaria e immediata, esercitata nel nome di Cristo, buon Pastore, in comunione con tutta la Chiesa e sotto la guida del successore di Pietro.
[dal COMPENDIO DEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA]
“QUALSIASI COSA VI DICA, FATELA”
[…] La diocesi è una porzione del popolo di Dio affidata alle cure pastorali del vescovo, coadiuvato dal suo presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore, e da questi radunata nello Spirito Santo per mezzo del Vangelo e della eucaristia, costituisca una Chiesa particolare nella quale è presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e postolica. I singoli vescovi, ai quali è affidata la cura di una Chiesa particolare, sotto l’autorità del sommo Pontefice, pascono nel nome del Signore come pastori propri, ordinari ed immediati le loro pecorelle ed esercitano a loro vantaggio l’ufficio di insegnare, di santificare e di reggere (…) I vescovi devono svolgere il loro ufficio apostolico come testimoni di Cristo al cospetto di tutti gli uomini, interessandosi non solo di coloro che già seguono il Principe dei pastori, ma dedicandosi anche con tutta l’anima a coloro che in qualsiasi maniera si sono allontanati dalla via della verità, oppure ignorano ancora il Vangelo di Cristo e la sua misericordia salvifica; così agiranno, fino a quando tutti quanti cammineranno « in ogni bontà, giustizia e verità » (Ef 5,9).12. (…).
Nell’esercizio del loro ministero di insegnare annunzino agli uomini il Vangelo di Cristo, che uno dei principali doveri dei vescovi (17) e ciò faccia no, nella forza dello Spirito, invitando gli uomini al la fede o confermandoli nella fede viva. Propongano loro il mistero integrale di Cristo, ossia quelle verità che non si possono ignorare senza ignorare Cristo stesso; e additino contemporaneamente alle anime la via da Dio rivelata, che conduce gli uomini alla glorificazione del Signore e con ciò alla loro eterna felicità
Mostrino inoltre che, nei disegni di Dio, le stesse cose terrene e le umane istituzioni sono ordinate alla salvezza degli uomini e possono di conseguenza non poco contribuire all’edificazione del Corpo di Cristo. Insegnino pertanto quanto grande è, secondo la dottrina della Chiesa, il valore della persona umana, della sua libertà e della stessa vita fisica; il valore della famiglia, della sua unità e stabilità, della procreazione ed educazione della prole; il valore della società civile, con le sue leggi e con le varie professioni in essa esistenti; il valore del lavoro e del riposo, delle arti e della tecnica; il valore della povertà e dell’abbondanza dei beni materiali.
[dal decreto “Christus Dominus” del Concilio Vaticano II, sul ministero del Vescovo]
Di seguito alcune immagini della Santa Messa delle 17 officiata da don Fabrizio Girardi, e del successivo incontro con il Vescovo. Si può leggere distintamente nello sguardo di don Pierangelo, che sarebbe salito al cielo di lì a pochi giorni, l’emozione per un evento tanto voluto e atteso.
foto di Denis Fantin