E’ nota la battaglia che il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, sta conducendo contro i parassiti annidati nei vari uffici pubblici.
Ultimamente, poi, ha cercato di individuarli soprattutto in una determinata parte politica, anziché un’altra. E ovviamente è scoppiato il finimondo!
Ma che c’entra Brunetta con le modeste riflessioni che cerca di fare il parroco di Ancignano?
Beh … un po’ c’entra e adesso vi spiego il perché.
La pigrizia è uno dei sette vizi capitali (per comodità li riporto nell’ordine classico: SUPERBIA, AVARIZIA, LUSSURIA, IRA, GOLA, INVIDIA, ACCIDIA). Proprio quest’ultimo, l’accidia, corrisponde alla pigrizia.
Intesa però in senso spirituale: è quell’atteggiamento per il quale non ci si appassiona alla propria vita interiore, è quel lasciarsi andare, quel fare il minimo. Si tratta di quei cristiani che “timbrano il cartellino” due o tre volte l’anno: Natale, Pasqua, qualche funerale …
Ma si tratta pure di quegli altri che, pur timbrando più spesso il cartellino, in realtà si dedicano ad altro, nel tempo che dovrebbe essere dedicato a Dio: entrare in chiesa sempre a messa iniziata, forse per il timore che crolli il tetto; controllare con una certa frequenza l’orologio in attesa che la funzione si concluda (a proposito: Liturgia significa esattamente : “funzione pubblica”, proprio come il ministero di cui è titolare Brunetta …).
I fannulloni dello spirito sono quei tali che trovano insormontabili le difficoltà per partecipare a qualche incontro di formazione o culturale, e li vedi poi, immancabili, a pranzi e cene comunitari (certo ci vogliono anche quelli!). Questo “riduzionismo” della vita cristiana non viene punito con la decurtazione dello stipendio o con qualche severa censura.
Ma è più pericolo dell’altro. Perché conduce all’inaridimento della mente e del cuore. E, Dio non voglia, addirittura all’imbarbarimento dei nostri rapporti.