come già preannunciato, lo scorso martedì 11 settembre l’altare “Sammartin” è stato ricollocato nel presbiterio della chiesetta di Ancignano.
L’avvenimento rende il nostro gruppo particolarmente triste, per due motivi. Anzitutto perché ora la celebrazione all’altare monumentale risulterà notevolmente difficoltosa, poco armoniosa, infastidita. Secondariamente perché si tratta di una scelta di rottura con la prassi a suo tempo voluta e promossa dal caro don Pierangelo, iniziatore del nostro coetus. Proprio a questo proposito desideriamo riproporre, qui di seguito, quanto egli andava scrivendo nel 2008 per spiegare e giustificare la scelta di spostare l’altare “Sammartin” e di ripristinare la celebrazione ad orientem, anche per il rito ordinario.
Da parte nostra, tuttavia, ribadiamo la decisione di non fomentare alcuna protesta e di obbedire alle indicazioni che ci sono state espressamente rivolte da Mons. Vescovo a questo proposito. Ricordiamo, infatti, che fin da quando la questione ebbe a porsi, abbiamo voluto evitare scontri e mobilitazioni, nonostante diverse richieste in proposito: sarebbero risultati poco proficui e a nulla avrebbero portato.
Siamo invece fortemente fiduciosi che Sua Eccellenza Mons. Pizziol, come dettoci e ribaditoci alle scorse udienze, possa presto indicarci un altro luogo di culto, adatto alla celebrazione secondo l’antico rito, adeguato alle sensibilità e alle esigenze dei fedeli (sempre più numerosi), auspicabilmente più prossimo alla città di Vicenza.
Affidiamoci dunque alla Madonna di Monte Berico, nostra celeste patrona, affinché il nostro coetus possa presto ritrovare serenità e continuità, mediante l’individuazione di una nuova chiesa e la nomina di un nuovo cappellano.
Il coordinamento dei fedeli del gruppo stabile Summorum Pontificum in Diocesi di Vicenza