La presente raccolta di documenti del Magistero riguardanti la Musica Sacra all’interno della Liturgia è uno strumento utile per quanti svolgono il servizio di cantori, direttori, organisti delle Scholae Cantorum. Conoscere, ed ancor più, osservare fedelmente le norme in essi contenute è un segno di rispetto e di amore per quanti, prima di noi, hanno celebrato il culto divino e, fatto tesoro di esperienze ed anche di errori, ci hanno offerto queste indicazioni.
Nei testi che seguono vi è la sapienza della Chiesa, Madre e Maestra anche in questo campo così delicato della Sacra Liturgia e, specificamente, del canto e della musica ad essa strettamente congiunti. Le regole circa il tipo di canti da eseguirsi, gli strumenti da usare, potrebbero apparire, alla nostra mentalità, come un odioso fardello da cui liberarsi in nome della creatività soggettiva. Esse invece sono un tesoro prezioso per non cadere mai nel banale e nello sfrenato desiderio d’inventarsi continuamente cose nuove. Benedetto XVI, che in quest’ambito è un sopraffino intenditore, diceva al tempo in cui era ancora il card. Ratzinger:
“La liturgia non è uno show, uno spettacolo che abbisogni di registi geniali e di attori di talento. La liturgia non vive di sorprese “simpatiche”, di trovate “accattivanti”, ma di ripetizioni solenni. Non deve esprimere l’attualità e il suo effimero ma il mistero del Sacro” (da: “Rapporto sulla Fede”, Vittorio Messori a colloquio con il cardinale Joseph Ratzinger 1985 – Milano, Edizioni Paoline).
Auguriamo dunque, a chi vorrà scorrere questi documenti, di farsi un’idea precisa della Liturgia, il culto della Chiesa, “l’opera a cui ha posto mano e il cielo e la terra” (beato card. I. Schuster). Perché una volta compresa, amata, vissuta, essa sia davvero fonte di grazia ed efficace aiuto per una sostanziosa testimonianza cristiana.
MOTU PROPRIO “TRA LE SOLLECITUDINI” DEL SOMMO PONTEFICE PIO X SULLA MUSICA SACRA (1903)
Con quest’atto S.S. Pio X impresse una svolta riformatrice alla musica sacra d´occidente, la purificò dalle degenerazioni teatrali in voga all´epoca e ridiede centralità e splendore al gregoriano, al canto polifonico e al suono dell´organo.
BOLLA “DIVINI CULTUS” DEL SOMMO PONTEFICE PIO XI (1928)
Con questo documento Pio XI pone l’accento sull’importanza di una profonda e corretta formazione musicale nei seminari, con particolare attenzione al canto gregoriano e alla polifonia, della cura delle formazioni corali e le cappelle musicali, della formazione musicale dei fanciulli e del primato dell’organo in ambito liturgico. Fa inoltre un riferimento particolare alla promozione della “partecipazione attiva” dei fedeli, da attuarsi con l’insegnamento della liturgia e della musica al popolo, in particolare il canto gregoriano.
LETTERA ENCICLICA “MUSICAE SACRAE DISCIPLINA” DEL SOMMO PONTEFICE PIO XII (1955)
S.S. Pio XII ripercorre in quest’enciclica l’origine e lo sviluppo della musica sacra, specie gregoriana, e in particolare: i motivi che ne debbono regolare ogni manifestazione, affinché sia di aiuto efficace al servizio divino e all’edificazione dei fedeli, le sue caratteristiche, che saranno quelle proprie della liturgia, inculcando l’uso universale del canto gregoriano, non respingendo altre forme, soprattutto polifoniche, purché ornate delle debite qualità, e disciplinando l’uso dell’organo e degli altri strumenti musicali nelle chiese, come pure dei canti in lingua volgare, anche nelle missioni. Raccomanda l’educazione musicale delle masse mediante la formazione di “scholae cantorum” e di pii sodalizi tra i fedeli, e l’istruzione teorico-pratica nei seminari e istituti missionari. Esorta infine a promuovere sempre più quest’importante ramo della liturgia.
INSTRUCTIO “DE MUSICA SACRA ET SACRA LITURGIA” (1962)
Questa istruzione, contenuta nel Missale Romanum del 1962 mai abrogato, “raccoglie organicamente dai ricordati documenti i punti principali concernenti la sacra Liturgia, la Musica sacra e la loro efficacia pastorale, affinché ciò che è contenuto negli stessi documenti possa più facilmente e sicuramente essere tradotto in pratica”.
INSTRUCTIO “MUSICAM SACRAM” (1967)
“Musicam Sacram” è l’Istruzione del “Consilium” e della Congregazione dei Riti inerente l’applicazione della Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II in materia di musica sacra.